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È l'estate del 2015, la più torrida degli ultimi centocinquant'anni. Il sole e l'aria refrigerata dei condizionatori invadono le stanze affrescate della bella villa di Albaro, il più elegante quartiere di Genova. Ogni particolare in questa casa esprime una vita fatta di ricchezza, appagamento, serenità. Tutto tranne gli occhi dei due genitori che, disperati e smarriti, fissano Bacci Pagano. Il loro figlio Giovanni, sedici anni, è scomparso ormai da giorni. Un ragazzo difficile, Giovanni, cresciuto nelle favelas di Santiago di Cali, una delle città più povere e violente della Colombia. Il suo è un passato fatto di degrado, droga, criminalità: un terribile modo di essere bambini che, attraverso l'adozione, i genitori hanno cercato di cancellare. Senza riuscirci. Ora Giovanni sembra vittima di un destino che torna a riaffiorare brutalmente e ne condiziona le scelte, imprigionandolo. A Bacci Pagano tocca un compito fin troppo semplice, ritrovare il ragazzo: il lavoro ideale per rimettersi in pista dopo la pericolosa indagine sul passato dell'amico Cesare Almansi, che gli è quasi costata la vita. E il compito è presto portato a termine. Ma quando l'incolumità di Giovanni sembra messa a repentaglio da un pericoloso traffico internazionale di droga, forse legato alla causa delle FARC, le Forze armate rivoluzionarie colombiane, Bacci sente crescere dentro di sé un senso di responsabilità nei confronti del ragazzo.